Esiste anche un sito francese che si chiama Gare comme une merde, cioè “Parcheggiare come una merda” (garecommeunemerde), che vende stickers di insulti in varie lingue da apporre sul parabrezza delle macchine parcheggiate male. Da poco il sito ha anche realizzato una app per smartphone: in pratica si scatta una foto della macchina del trasgressore, si appone l’adesivo virtuale sull’immagine per nascondere la targa e poi si condivide su Facebook. Il successo è tale che sono state create sul social network molte comunità e gruppi dedicate a diverse città: c’è Gare comme une merde Suisse, Gare comme une merde Lille, Gare comme une merde Montpellier, eccetera. Anche un consigliere comunale di Ginevra ha creato una apposita pagina che amministrata personalmente per denunciare questo malcostume nella sua città.
Certo, fa poi sorridere leggere la notizia che proprio i vicini di casa di Mark Zuckerberg, il papà di Facebook, che vive a Liberty Hill, quartiere di San Francisco, hanno dovuto prendere carta e penna e scrivere una lettera di protesta per il parcheggio poco civile delle macchine dei bodyguard dell’imprenditore statunitense che sarebbero “permanentemente” parcheggiate in maniera irregolare.
A Napoli, il pubblicitario Claudio Agrelli ha organizzato il mese scorso una sorta di “azione di guerriglia marketing” per inibire gli automobilisti a sostare in doppia fila, sui posti disabili, sulle strisce pedonali e davanti ai passi carrabili. L’iniziativa chiamata “Il parcheggio selvaggio è nocivico alla salute stradale” si è servita di centinaia di volontari che legavano alle macchine parcheggiate in modo selvaggio dei palloncini aerostatici con su la scritta della campagna, questo per richiamare i cittadini a un comportamento più civile.
Chi si trova a passare per piazza Garibaldi, a Napoli, una delle piazze più importanti e affollate della città campana, potrà rimanere piacevolmente colpito del lavoro di riqualificazione urbano ma anche culturale. Da spazio confuso, schiavo del traffico e abbandonato a se stesso, oggi piazza Garibaldi si sta trasformando in un luogo d’incontro e non più di passaggio.